I compratori vogliono scarpe con componenti non-animali, tipo micro-fibre, plastiche, canvas. La qualità della pelle alternativa è oggi così alta che è quasi impossibile distinguerla da quella reale. La calzatura assorbe il 55% del conciato e contemporaneamente il consumo di carne in America porta a livello di record le macellazioni, con l'effetto di maggiori ammassi di spoglie abbandonate. Inquinamento, animalismo, sneaker stanno emarginando le #scarpeinpelle. Il 44% dell'animale macellato è costituito da sottoprodotti, che valgono appena il 10%. Il mercato mondiale dei manufatti in pelle è pari a 93 miliardi di dollari e deve ancora toccare il fondo..Quando ero a capo di #Lineapelle e dei conciatori italiani ed europei la cifra toccava i 100 miliardi. Me ne andai giusto all'inizio del loro declino, attestato dalla ricerca qui riprodotta . Le ultime generazioni sembrano perse per sempre dalla calzatura classica. Sono attratte da chi gli narra come l'articolo #casual è stato prodotto: senza lane, dagli alberi, dalla plastica riciclata etc. Nessuno ci ha pensato; ma si potrebbe comunicare la #lista delle sostanze chimiche rischiose , servite a conciare e spalmate sulla pelle finita! La fetta delle scarpe in pelle è tuttora la maggiore , decresce a 2 numeri però e calerà . Il resto è quantitativamente inferiore , eccetto il pellame per il lusso derivato dai #vitellini, con queste proporzioni: 20% destinato alla carrozzeria, 13% alla borsa, 12% al mobile (da BoF e Bloomberg, June 12, 2018). Il processo di concia è abbastanza complicato e faticoso per chi ci lavora: sforzi fisici, rumori, umidità, fumi ed esalazioni da chimica. Almeno il 15\18 % degli operai nel settore è basato su immigrati, preponderanti gli #africani. Dal 2010 oltre 1 milione di sub-sahariani è entrato in Europa; ma gli europei stanno cambiando atteggiamento per cui il flusso 'nero' diminuirà. I giovani italiani rifiutano il lavoro in #conceria, perciò 2 sono le dinamiche che 'aiuteranno e affretteranno' l'eclissi delle concerie, specialmente italiane: 1)la svolta dei mercati verso i materiali alternativi, 2)la mancanza di manodopera. La lavorazione è in fine troppo invecchiata.
No Africans, less shoes, is leather dying? Shoppers demand shoes with non-animal components like microfiber, plastic, canvas. The quality of #fake leather is today so good most buyers can't distinguish it from the real material. Footwear makers absorb 55 percent of the product meanwhile American #beef sends near-record numbers of cattle to the slaughterhouses which means a bigger lot of wasted #hides. Pollution, animalism, sneakers are expelling leather shoes. 44 percent of the slaughtered animal's weight are byproducts but less than 10 percent of its value. The global market of leather goods is $93 billion and hasn't probably bottomed yet. When I was the chief of #Lineapelle and of Italian /European tanners it reached at least $100 billion. I resigned just at the beginning of their #decline. Young consumers appear to be lost by dress shoes forever and like companies telling how their casual footwear are made i.e.: out of wool, from trees, up-cycled plastics etc. Somebody could also list the hazardous #chemicals used for tanning and #spread on leather! The share of leather shoes is still the biggest but is decreasing and will decrease at two-digit percentage. All remaining leather items contain less excepting the fine leather for luxury tanned from young calves. Apart from shoes generally the consumption is : 20 percent to cars, 13 percent to bags, 12 percent to furniture. (the above comes from #BoF and #Bloomberg, June 12,2018). Processing of hide is a difficult and laborious activity: physical efforts, noises, humidity, chemical fumes. At least 15-18 percent of workers are immigrant mostly from #Africa. A million sub-Saharan moved to #Europe since 2010 but Europeans are changing their attitude and so the flow will diminish. Young Italians refuse to work in a tannery then two dynamics would 'help and quicken' the eclipse of tanning industry, mostly Italian: 1) the markets' choice of other materials, 2) the shortage of workforce. The sector is finally too aged.
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