At the onset of the pandemic it appeared that autocratic regimes were better equipped than democratic ones to decide quickly and impose restrictions on freedom to stop the spread of the infection. China building huge hospitals in 30 days impressed the world, which later discovered how the epidemic had been kept hidden by the Communist Party and how the urns of the dead were infinitely more numerous than the deaths reported by Beijing.
Another factor played and still plays, the habit of respecting the commands of the authorities without hesitation or criticism. In truth, the West, from Eastern Europe to Australia, has pockets of illiberalism, evident in Poland or Hungary, or masked, as currently in France, Italy and in a few weeks Austria and Germany. The abuse of emergency powers in the EU seemed absent; in reality it is happening, especially in Italy, that various observers have already defined Draghistan.
Efficient management of a collective virus requires trust in public institutions, in science, in the pharmaceutical industry. The two sides of the Atlantic, on the other hand, are at one of the lowest levels of credibility of the ruling classes in recent decades.
Democracies have used government debt to prop up consumption, which is now fueling dangerous inflation and then turning into heavy taxation on citizens. Authoritarian nations have transferred credit to businesses. Free entrepreneurship and competitiveness have undoubtedly pushed innovation into open markets as opposed to those 'controlled' in the acute phase of the scourge. However, the green passes, first introduced in the less consolidated democratic systems, see Rome, have exploited technology to constantly monitor the movements of the vaccinated and indirectly of the opponents, thus completing a form of blackmail unthinkable in the West, the cradle of values of civilization, free will, dignity.
In essence, the pandemic is making it clear that the defects of autocracies are further expanding in countries with open democracy, nullifying the differences.
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Le democrazie diventano autocrazie grazie alla pandemia
All'inizio della pandemia sembrò che i regimi autocratici fossero meglio attrezzati di quelli democratici nel decidere rapidamente e imporre le restrizioni alla libertà per fermare la diffusione dell'infezione. La Cina che costruiva immensi ospedali in 30 giorni impressionò il mondo, che successivamente scoprì come l'epidemia fosse stata tenuta nascosta dal partito comunista e come le urne cinerarie dei morti fossero infinitamente superiori ai decessi dichiarati da Pechino.
Giocava e tuttora gioca un altro fattore, l'abitudine a rispettare senza esitazione né critica i comandi dell' autorità. Per la verità l'Occidente, dall'Europa orientale all'Australia, ha sacche di illiberalismo, evidenti in Polonia o Ungheria, oppure mascherate, come attualmente in Francia, Italia e tra poche settimane Austria e Germania. L'abuso dei poteri di emergenza in UE è parso assente; in realtà sta avvenendo, soprattutto in Italia, che vari osservatori hanno già definito Draghistan.
Una gestione efficiente di un virus collettivo richiede la fiducia nelle istituzioni pubbliche, nella scienza, nell'industria farmaceutica . La due sponde dell'Atlantico si trovano invece ad uno dei livelli più bassi di credibilità delle classi dirigenti negli ultimi decenni.
Le democrazie hanno usato l'indebitamento governativo per sostenere i consumi, che adesso sta alimentando la pericolosa inflazione e poi si trasformerà in tassazioni pesanti a carico dei cittadini. Le nazioni autoritarie hanno trasferito credito alle imprese. La libera imprenditorialità e competitività hanno indubbiamente spinto l'innovazione nei mercati aperti rispetto a quelli controllati nella fase acuta del flagello. I green pass tuttavia, introdotti dapprima nei sistemi democratici meno consolidati, vedasi Roma, hanno sfruttato la tecnologia per monitorare costantemente i movimenti dei vaccinati e indirettamente degli oppositori, completando così una forma di ricatto impensabile nell'Occidente, culla di valori di civiltà, libero arbitrio, dignità.
In sostanza, la pandemia sta chiarendo che i difetti delle autocrazie stanno ulteriormente espandendosi nei Paesi a democrazia aperta, annullando le differenze.
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