The shift of readers and advertising to online platforms has cut the revenue of local newspapers, which in the US have lost 28,000 jobs in 13 years and over 1,800 newspapers. News is always of interest, at least 80% of adults look for it in print or digital. The problem lies in the big tech of Google and Facebook, which occupy the news and advertising space. The same situation applies to broadcasters linked to territorial communities. The two big players control access to the news and at their whim modify the control algorithms of what people see easily or not. They have an enormous advantage in the dissemination of information obtained from local journalism, that they pay little or nothing, and from the consequent advertising, which for 80% of the web is their prerogative. The secret and arbitrary use of the collected data completes the extension of the acquired power and wealth. These anti-competitive practices should be fought by governments, which however prefer to satisfy their party interests, accepting, if not stimulating, big tech discrimination against opponents, as is happening to Trump exiled from Facebook, Twitter, YouTube. (eu.desmoinesregister.com / 2021/05/30)
The Biden administration, on the other hand, took prompt action to prevent cyber attacks, such as that of DarkSide on the US Colonial Pipeline; but it has left important holes open. Victim companies speak unwillingly to avoid a bad impression on the market and reveal their poor security system. Corporate servers are often hacked through remote logins, such as home networks during covid. Personal computers are the major vectors of infectious malware. The Mac, for example, has a malware problem, despite having claimed for years to be a safer alternative to Microsoft Windows. Attention must be active for 24 different time zones and the laziness of the security operators is underestimated; indeed it is unknown until the moment when the hackers break in. The explosion of great technology in the daily life of lockdowns, anxiously decreed by the government and health authorities who have irresponsibly entrusted social relations to it, now worries and pushes us to study how to break its monopoly. The confidentiality, if not the secrecy, with which individuals and the public deal with the measures and successful incursions of hackers have increased the risks of cyber security and terribly complicated the protected use of the Internet. (taipeitimes.com/May 30,2021)
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| KolPaPer |
Dal big tech meno media e più hacker
Il passaggio dei lettori e della pubblicità alle piattaforme online ha tranciato le entrate dei giornali locali, che negli Usa hanno perso 28.000 posti di lavoro in 13 anni e oltre 1,800 testate. Le news interessano sempre, almeno l'80% degli adulti le cerca sulla stampa o sul digitale. Il problema sta nel big tech di Google e Facebook, che occupano lo spazio della cronaca e della pubblicità. La stessa situazione vale per le emittenti legate alle comunità territoriali. I due big controllano l'accesso alla cronaca e a loro capriccio modificano gli algoritmi di controllo di ciò che la gente vede facilmente o non. Hanno un enorme vantaggio nella diffusione delle informazioni ricavate dal giornalismo locale, che pagano poco o nulla, e dalla conseguente pubblicità, che per l'80% del web è appannaggio loro. L'uso segreto e arbitrario dei dati raccolti ne completa l'estensione del potere e ricchezza acquisite. Queste pratiche anti-concorrenziali andrebbero combattute dai governi, che però preferiscono soddisfare i propri interessi di partito, accettando, se non stimolando, le discriminazioni big tech contro gli avversari, come sta succedendo a Trump esiliato da Facebook, Twitter, YouTube. (eu.desmoinesregister.com /2021/05/30)
L'amministrazione Biden invece è scattata prontamente per impedire gli attacchi informatici, come quello di DarkSide sull'oleodotto statunitense Colonial Pipeline; ma ha lasciato aperti buchi importanti. Le aziende vittima parlano malvolentieri per evitare una brutta figura sul mercato e rivelare il proprio scarso sistema di sicurezza. I server aziendali vengono spesso violati tramite gli accessi in remoto, quali le reti domestiche durante il covid. I personal computer sono i maggiori vettori di malware infettivo. Il Mac per esempio ha un problema di malware, nonostante per anni avesse sostenuto di essere alternativa più sicura di Microsoft Windows. L'attenzione deve essere attiva per 24 fusi orari diversi e la pigrizia degli operatori di sicurezza viene sottovalutata; anzi è sconosciuta fino al momento in cui irrompono gli hackers. L'esplosione della grande tecnologia nella quotidianità dei lockdown, decretati ansiosamente dalle autorità governative e sanitarie che le hanno irresponsabilmente affidato le relazioni sociali, adesso preoccupa e spinge a studiare come spezzarne il monopolio. La riservatezza, se non la segretezza, con cui privati e pubblico affrontano le misure e le incursioni vincenti degli hackers hanno aumentato i rischi della sicurezza informatica e complicato terribilmente l'utilizzo protetto di internet. (taipeitimes.com/May 30,2021)
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