Più robot, più sovranisti. Evviva!

La miniera sarebbe stata chiusa a settembre, Joyce aspettava alla fermata del bus il fidanzato, fredda sera di febbraio. Preoccupata, come la famiglia e tutto il paese, a 21 anni il futuro scompariva. Era iniziata l'era dei robot.
In 12 anni potrebbero sostituire un terzo della manodopera mondiale, a cominciare dalle nazioni industrializzate. Fra cinque anni al 90% delle probabilità  i contabili, i revisori dei conti, i tassisti, gli autisti perderanno il lavoro.
Larghe fasce di popolazione potrebbero cadere in povertà. 
La classe media si sta svuotando, pochissimi salgono di reddito, molti scendono, come nel settore carne. Ha perlopiù entrate stagnanti, che le impediscono di fronteggiare l'aumento del costo della vita. Sta dolorosamente subendo il precariato.
Ormai il 5% dei ricchi dell'umanità possiede  più di quello che il 90% ha.
<Il futuro dipende da noi> si diceva; ma adesso la fiducia nel mercato, nel sistema costruito e guidato dalle elite è svanita.
Nazionalismo e populismo crescono, si approfondisce la diffidenza verso i migranti, le minoranze etniche, gli stranieri. Al globalismo si contrappone il sovranismo.
<Abbiamo bisogno di un uomo forte, che ci difenda> corre e si moltiplica nei discorsi. E' già realtà, dagli Stati Uniti alle Filippine, dall'India alla Turchia e all'Ungheria, dal Venezuela all'Ecuador. A destra : Trump, Duterte, Modi, Erdogan, Orbàn ( "contro gli ingressi da altri continenti , parlano altra lingua e detengono altra cultura, spinti dal miliardario Soros, intenzionato ad insediare in Ungheria immigrati dal Medio Oriente e dal Nord Africa"). A sinistra: Maduro, Moreno.
Il progresso tecnologico espelle coloro che svolgono mansioni ripetitive  e routinarie, tagliando dignità e rispetto sociale. Espandere la spesa ridistribuente tradizionale dello stato sociale è e sarà insufficiente, oltre che offensiva perché le persone vogliono essere apprezzate per ciò che fanno senza oziare e desiderano un ruolo meno prepotente del capitale.
Nessuno adesso è disposto a lasciare ai politici il compito di delineare il futuro. (odt.co.nz \May 13, 2019)
Le classi al potere stanno proponendo il dialogo, per salvarsi. La massa invoca i fatti.



More robots, more sovereigns. Hooray!


The mine would be closed in September, Joyce was waiting for her boyfriend in a cold February evening at the bus stop. Worried, like the family and the whole village,at 21 years of age her future disappeared. The era of robots had begun.
In 12 years they could replace one third of the world labor force, starting with the industrialized nations. In five years, according to 90% of  probabilities, auditors, taxi drivers, drivers will lose their jobs.
Large sections of the population could fall into poverty.
The middle class is emptying, very few are gaining income, many are falling, as in the meat sector. It mostly has stagnant revenues, which prevent it from facing the rising cost of living. It is painfully suffering the temporary employment.
By now 5% of the rich of humanity possesses more than 90% has.
"The future depends on us" it was said; but now the trust in the market, in the system built and guided by the elites, has vanished.
Nationalism and populism are growing, the distrust of migrants, ethnic minorities and foreigners is deepening. Globalism is opposed to sovereignism.
"We need a strong man who defends us" runs and multiplies in speeches. It is already a reality, from the United States to the Philippines, from India to Turkey and Hungary, from Venezuela to Ecuador. On the right: Trump, Duterte, Modi, Erdogan, Orbàn ("against entry from other continents, speak another language and hold another culture, driven by the billionaire Soros, intending to establish immigrants from the Middle East and North Africa in Hungary"). On the left: Maduro, Moreno.
Technological progress expels those who perform repetitive and routine tasks, cutting dignity and social respect. Expanding the traditional redistributive spending of the welfare state is and will be insufficient, as well as offensive because people want to be appreciated for what they do without idling and want a less overbearing role than capital.
No one is now willing to leave politicians with the task of shaping the future. (odt.co.nz \May 13, 2019)
The ruling classes are proposing dialogue to save themselves. The mass invokes the facts.



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