For nearly two centuries The Economist has always been close in its reasoning to centers of economic and political power in the Anglo-Saxon world: Washington DC, Westminster, the City of London, Wall Street.
An its article "Why Israel must fight" last week has been subjected to the analysis of ChatGP4 by Peter Isackson.
-Question: the only path to peace lies in dramatically reducing Hamas's capacity to use Gaza, and that requires war, according to The Economist. It seems that both Israel and Hamas believe the war is the only way, the US too because its policy automatically aligns with Israel. But you cannot exclude other possibilities. The magazine admits that peace will require "new leadership for both sides"
-Response: the war is not a logical necessity and the article does not explore the alternatives, it also not consider the costs and consequences of war. Why the newspaper would not consider any alternatives? A pro-Israeli stance, a pessimistic view of the prospects for peace, the option that seems most likely to achieve the desired outcome in the shortest time?
The Economist was the unofficial voice of the British Empire, then quickly adapted to the Pax Americana following WWII when US Treasury bureaucrat Harry Dexter White humiliated John Maynard Keynes at Bretton Woods, wielding the weapon of Britain's massive war debt. The Economist has humbly accepted its role as herald of the Washington Consensus.
More than a century ago in his book "Decline of the West" Oswald Spengler wrote: "The press today is an army with carefully organized weapons, the journalists its officers, the readers its soldiers. The reader neither knows nor is supposed to know the purpose for which he is used and the role he is to play"
The reader becomes not just a passive victim of propaganda, but an active purveyor of wartime violence. Many people across the globe are beginning to understand it. That is why waves of protests concerning Israeli have been growing even in the West.
Could the public acquire habits of AI assisted critical thinking? Could ChatGPT4 help the Spengler "soldiers" to avoid propaganda?
(fairobserver.com /Nov 06, 2023)
Hatzad Hasheni |
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I lettori sono soldati della propaganda
Da quasi due secoli The Economist sta vicino nei suoi ragionamenti ai centri di potere economico e politico del mondo anglosassone: Washington DC, Westminster, la City di Londra, Wall Street.
Un suo articolo "Perché Israele deve combattere" della scorsa settimana è stato sottoposto all'analisi di ChatGP4 da Peter Isackson.
-Domanda: l'unica strada verso la pace sta nel ridurre drasticamente la capacità di Hamas di utilizzare Gaza, e questo richiede la guerra, secondo The Economist. Sembra che sia Israele che Hamas credano che la guerra sia l’unica via d’uscita, e anche gli Stati Uniti perché la loro politica si allinea automaticamente a Israele. Ma non si possono escludere altre possibilità. La rivista ammette che la pace richiederà "una nuova leadership per entrambe le parti"
-Risposta: la guerra non è una necessità logica e l'articolo non esplora le alternative, né considera i costi e le conseguenze della guerra. Perché il giornale non prende in considerazione alcuna alternativa? Una posizione filo-israeliana, una visione pessimistica delle prospettive di pace, l’opzione che sembra più adatta a raggiungere il risultato desiderato nel più breve tempo possibile?
L'Economist era la voce non ufficiale dell'Impero britannico, poi si adattò rapidamente alla Pax Americana dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il burocrate del Tesoro statunitense Harry Dexter White umiliò John Maynard Keynes a Bretton Woods, brandendo l'arma dell'enorme debito di guerra della Gran Bretagna. L’Economist ha accettato umilmente il suo ruolo di araldo del Washington Consensus.
Più di un secolo fa nel suo libro "Il tramonto dell'Occidente" Oswald Spengler scriveva: "La stampa oggi è un esercito con armi accuratamente organizzate, i giornalisti i suoi ufficiali, i lettori i suoi soldati. Il lettore non sa né è tenuto a conoscere lo scopo per il quale viene utilizzato e il ruolo che deve svolgere"
Il lettore diventa non solo una vittima passiva della propaganda, ma un attivo fornitore di violenza in tempo di guerra. Molte persone in tutto il mondo stanno cominciando a capirlo. Ecco perché le ondate di proteste contro Israele sono aumentate anche in Occidente.
Il pubblico potrebbe acquisire abitudini di pensiero critico assistito dall’intelligenza artificiale? ChatGPT4 potrebbe aiutare i "soldati" Spengler a evitare la propaganda?
(fairobserver.com /06 novembre 2023)
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