Eco-pelle e giustizia sociale. Sneakers made from coffee grounds

English text below.  2 miliardi di tazze di caffè bevute ogni anno nel mondo. E tutti quei fondi di caffè finiscono nei lavandini o nell'immondizia; ma a Helsinki ci fanno un tessuto, lo combinano con plastica riciclata, ne ottengono sneaker. Pesano 460 grammi e tolgono ogni odore. Creatori due vietnamiti, che hanno studiato in Finlandia, le produrranno su scala nel Paese di origine.
La moda, fattura $1,3 trilioni anno, inquina acque e aria, cerca materiali diversi da cotone e pellame animale (eco-pelle e simili). 
Canapa, foglie di ananas, tronchi di banano, canna da zucchero già vengono usati per imballaggi, fertilizzanti, biocarburanti e fibre.
Hugo Boss ha una linea di scarpe in Pinatex (ananas). Stella McCartney usa Mylo (funghi) al posto della pelle animale. Salvatore Ferragamo fa abiti con buccia d'arancia. H&M dalle alghe ricava suola per sandali.
Quasi il 60% del vestiario dismesso finisce in discarica e il 35% delle sue materie prime (tessuti e pelli) viene buttato come rifiuto, senza essere stato utilizzato nella catena produttiva per cui era  stato scelto. 
Una quantità enorme di scarti, uno spreco insostenibile! (weforum.org/2019/07/15)
L'ultima moda della moda è dunque parlare, chiacchierare, dibattere, affabulare di 'economia circolare'.
Di per sé la natura lo è, gli avanzi di una specie divengono cibo per un'altra, piante e animali muoiono e nutrono il terreno, da cui sorge un nuovo ciclo di vita oppure di crescita. La nostra economia è lineare, bisognerebbe eliminare lo scarto. Lo si dovrebbero cioè riutilizzare, riciclare, compostare e conseguirne un profitto o comunque un vantaggio.
Ecco esempi: cannucce commestibili in materiali a base di riso, cucchiai commestibili fatti con farina di miglio, riso e grano, piatti da bucce di grano, imballaggi con cera d'api, zucchero e alghe, scarpe casual da eucalipto, buccia di ananas e latte di hevea (rubber tree) essiccato, micelio per carne alternativa, imballaggi biodegradabili, pelle non animale, ananas e fibra di cocco in sostituzione del cotone  divoratore di energia ed acqua. (jdsupra.com / 2019/ July 19)
I brand e la miriade di aziende parassiti propagandano la svolta apparente, amplificando, ubbidienti  media ben remunerati, le iniziative concrete di lavorazioni sostenibili, innovative, responsabili, in realtà attuate solo su scala artigianale, se non prototipale. Vedi sopra.
Specchietti per le allodole. Da un lato distraggono dal degrado causato, lavoro femminile incluso, dall'altro stimolano curiosità e attrazione per le proprie merci. Il fast fashion sta diventando 'usa e getta', accumulando ulteriore immondizia, sebbene abbia il merito di permettere ai redditi minori di vestirsi decorosamente e gradevolmente. Il lusso soprattutto francese, tuttora avvinghiato alla speculazione degli animali (macelli, allevamenti rettili), ha il torto peggiore di nascondere con le raffigurazioni elitarie, palese insulto alle classi emarginate dal globalismo, il divario scandaloso e predatorio tra i suoi costi e i suoi utili.
Eco-pelle e analoghi articoli ispirano perlomeno un senso di giustizia sociale. Bene!



Eco-leather and social justice. Sneakers made from coffee grounds

2 billion cups of coffee drunk every year in the world. And all those coffee grounds end up in sinks or garbage; but in Helsinki they make  a fabric, they combine it with recycled plastic, they get sneakers. They weigh 460 grams and remove any odor. Two Vietnamese creators, who studied in Finland, will produce them on a scale in the country of origin.
Fashion, invoice $ 1.3 trillion a year, pollutes water and air, looks for materials other than cotton and animal skins (eco-leather and the like).
Hemp, pineapple leaves, banana trunks, sugar cane are already used for packaging, fertilizers, biofuels and fibers.
Hugo Boss has a line of shoes in Pinatex (pineapple). Stella McCartney uses Mylo (mushrooms) instead of animal skin. Salvatore Ferragamo makes clothes with orange peel. H&M from algae creates a sole for sandals.
Almost 60% of the abandoned clothing ends up in landfills and 35% of its raw materials (fabrics and leather) are thrown away as waste, without having been used in the production chain for which it was chosen.
A huge amount of waste, an unsustainable waste! (Weforum.org/2019/07/15)
The latest fashion trend is therefore to talk, to chat, to debate the "circular economy".
Nature itself is, the remains of one species become food for another, plants and animals die and nourish the soil, from which a new cycle of life or growth arises. Our economy is linear, the gap should be eliminated. In other words, it should be reused, recycled, composted and made a profit or an advantage.
Here are examples: edible straws made from rice-based materials, edible spoons made from millet flour, rice and wheat, wheat husk dishes, beeswax, sugar and algae packaging, eucalyptus casual shoes, pineapple peel and dried hevea (rubber tree) milk, mycelium for alternative meat, biodegradable packaging, non-animal skin, pineapple and coconut fiber to replace energy and water-devouring cotton. (jdsupra.com / 2019 / July 19)
The brands and the myriad of parasitic companies propagate the apparent turning point, amplifying, obedient well-paid media, the concrete initiatives of sustainable, innovative, responsible processing, actually implemented only on an artisan scale, if not prototype. See above.
Lark mirrors. On the one hand they distract from the degradation caused, including female work, on the other they stimulate curiosity and attraction for their goods. Fast fashion is becoming 'disposable', accumulating further garbage, although it has the merit of allowing minor incomes to dress decently and pleasantly. Above all French luxury, still clinging to animal speculation (slaughterhouses, reptile farms), has the worst wrong of hiding with elitist depictions, a clear insult to classes marginalized by globalism, the scandalous and predatory gap between its costs and its profits.
Eco-leather and similar items inspire at least a sense of social justice. Well!

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