It wasn't the "end of history"

   34 years ago the Soviet Union collapsed and the West became convinced that it was the "end of history". Western liberalism would have been gradually adopted by all countries and NATO would have been its spearhead.
Countries from the former Soviet bloc and the Third World hoped to join Western controlled economic organizations.
EU foreign policy chief Josep Borrell has compared Western Europe to a "garden".
It looked like a big war could never again break out.
In the 1990s and 2000s the opinion was that US-led military alliance-NATO- would have more 'educational' role-such as bringing some wayward dictators to his sense, dispersing isolated terrorism etc.
As Putin declassified documents show, USSR wanted to join NATO in 1954 but its application was rejected: they needed the only credible enemy to pump up, that could keep the government money flowing.
The West was convinced that Russia would never be able to resist its natural expansion.
This eventually led to a military conflict in the heart of Europe: Ukraine.
The West has unleashed a total trade war and provided extensive military aid to Kiev.
The entire non-Western world has silently backed away from the West and some Western countries have decided to continue economic relations with Moscow.
The West finds itself in the minority. It is not even capable of waging a relatively small and traditional war. The West is not ready ideologically, they believe that wars are started by choice, not necessity.
The attempts to fight for the cause of global liberalism are not backed by any real actions, and are out of touch with reality.
Real changes in the West will only be possible with a crisis either military(e.g. nuclear threat) or economic (collapse of the debt pyramid).
(sott.net / 20 July 2024, Sergey Poletaev)
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Non fu la "fine della storia"

34 anni fa crollò l’Unione Sovietica e l’Occidente si convinse che quella fosse la “fine della storia”. Il liberalismo occidentale sarebbe stato  gradualmente adottato da tutti i paesi e la NATO ne sarebbe la punta di diamante.
I paesi dell’ex blocco sovietico e del Terzo mondo speravano di unirsi alle organizzazioni economiche controllate dall’Occidente.
Il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha paragonato l’Europa occidentale a un “giardino”.
Sembrava che una grande guerra non potesse mai più scoppiare.
Negli anni ’90 e nei primi 2000 l’opinione era che l’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti, la NATO, avrebbe avuto un ruolo più “educativo”, come riportare alla ragione alcuni dittatori ribelli, disperdere il terrorismo isolato ecc.
Come mostrano i documenti declassificati di Putin, l’URSS voleva aderire alla NATO nel 1954; ma la sua richiesta fu respinta: avevano bisogno dell’unico nemico credibile da ingigantire, che potesse far fluire i soldi del governo.
L’Occidente era convinto che la Russia non sarebbe mai stata in grado di resistere alla sua naturale espansione.
Ciò alla fine portò a un conflitto militare nel cuore dell’Europa: l’Ucraina.
L’Occidente ha scatenato una guerra commerciale totale e ha fornito ingenti aiuti militari a Kiev.
L’intero mondo non occidentale si è silenziosamente allontanato dall’Occidente e alcuni paesi occidentali hanno deciso di proseguire le relazioni economiche con Mosca.
L’Occidente si trova in minoranza. Non è nemmeno in grado di condurre una guerra relativamente piccola e tradizionale. L’Occidente non è pronto ideologicamente, crede che le guerre siano iniziate per scelta, non per necessità.
I tentativi di lottare per la causa del liberalismo globale non sono sostenuti da alcuna azione reale e sono lontani dalla realtà.
Cambiamenti reali in Occidente saranno possibili solo con una crisi militare (ad esempio la minaccia nucleare) o economica (crollo della piramide del debito).
(sott.net/20 luglio 2024, Sergey Poletaev)

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