IMF: US debt & spending raises risks to disinflation process

 Known for many decades after WWII as a key tool for putting economic pressure on developing nations and competitors of the US-led liberal rules-based order, the International Monetary Fund took a major step towards greater autonomy after successfully squashing a surprise plot by the Biden administration to oust its director Kristalina Georgieva in 2021.
IMF deputy managing director Gita Gopinath has given Washington an unusually blunt warning about its debt and spending levels, demanding that the United States and other developed economies take steps to get debt under control.
The projected US federal deficit of 7.1 percent for 2025 is more than three times the 2 percent average showing by other advanced economies. US debt and spending raise short-term risks to the disinflation process, as well as longer-term fiscal and financial stability risks for the global economy.
Kristalina Georgieva has gone on to express serious concerns with US debt and spending, calling the US's $34 trillion in obligation out of control.
The US and its European, Canadian and Asian allies are just shy of a majority of votes in the IMF's decision-making bodies, where voting rights are allotted based on funding for the institution. However, China, India, Brazil and other developing nations have recently grown their funding commitments.
The BRICS bloc account for 35.6 percent of the world GDP, compared to 30.3 percent for the G7.
Representative Thomas Massie, member of US Congress, in an interview with Tucker Carlson said US' debt is clocking in at $100,000 per second.
Vladimir Putin echoed the Kentucky Congressman:"They have a current account deficit of a trillion dollars. This is neocolonialism in its modern iteration. They consume a trillion dollar a year more than they produce. They pump out these resources from other countries"
(sputnikglobe.com /20240608)

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FMI: debito e spesa USA elevano i rischi del processo disinflazionistico

Conosciuto per molti decenni dopo la seconda guerra mondiale come uno strumento chiave per esercitare pressione economica sulle nazioni in via di sviluppo e sui concorrenti dell’ordine liberale basato su regole guidato dagli Stati Uniti, il Fondo monetario internazionale ha compiuto un passo importante verso una maggiore autonomia dopo aver sventato con successo un complotto a sorpresa dell'amministrazione  Biden per  spodestare la sua direttrice Kristalina Georgieva nel 2021.
Il vicedirettore generale del Fondo monetario internazionale, Gita Gopinath, ha lanciato a Washington un avvertimento insolitamente brusco sul suo debito e sui livelli di spesa, chiedendo che gli Stati Uniti e le altre economie sviluppate adottino misure per tenere il debito sotto controllo.
Il deficit federale statunitense previsto pari al 7,1% per il 2025 è più di tre volte la media del 2% di altre economie avanzate. Il debito e la spesa degli Stati Uniti aumentano i rischi a breve termine per il processo di disinflazione, così come i rischi per la stabilità fiscale e finanziaria a lungo termine per l’economia globale.
Kristalina Georgieva ha continuato ad esprimere serie preoccupazioni riguardo al debito e alla spesa degli Stati Uniti, definendo fuori controllo i 34mila miliardi di dollari di obbligazioni degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti e i loro alleati europei, canadesi e asiatici sono poco lontani dalla maggioranza dei voti negli organi decisionali del Fondo monetario internazionale, dove i diritti di voto sono assegnati in base ai finanziamenti destinati all’istituzione. Cina, India, Brasile e altri paesi in via di sviluppo hanno tuttavia recentemente aumentato i loro impegni di finanziamento.
Il blocco BRICS rappresenta il 35,6% del PIL mondiale, rispetto al 30,3% del G7.
Il deputato Thomas Massie, membro del Congresso degli Stati Uniti, in un'intervista con Tucker Carlson ha affermato che il debito degli Stati Uniti ammonta a 100.000 dollari al secondo.
Vladimir Putin ha fatto eco al deputato del Kentucky: "Hanno un deficit delle partite correnti di un trilione di dollari. Questo è neocolonialismo nella sua iterazione moderna. Consumano un trilione di dollari all'anno in più di quanto producono. Pompano queste risorse da altri paesi".
(sputnikglobe.com/20240608)

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