Guerra dazi e made in . Un imbroglio,tecnicamente

Usa e Cina hanno alzato i dazi per meno dello 0,5% del prodotto lordo nazionale di ciascuno. Molto rumore per nulla (William Shakespeare). Minaccia #Trump di imporre - non prima di agosto- altri miliardi di dollari in tariffe, magari dopo avere ripristinato il Trans-Pacific-Partnership con parecchie nazioni asiatiche. Gli americani intanto si stanno godendo il taglio delle #tasse e una crescita a fine anno del 3%. Alla dogana colpito chi importa acciaio, esporta vino o maiale. A gennaio #POTUS tassava gli impianti solari e le macchine da lavare, a marzo 25% su acciaio e 10% su alluminio. #Xi Jinping si rivaleva con frutta, nocciole, suino, vino,  tubi d'acciaio. L'associazione statunitense  #abbigliamento-calzature , inizialmente soddisfatta per l'assenza di restrizioni sull'import settoriale, ha contestato l'ipotesi di maggiore dazio su macchinari per maglieria, ricamo, filatura, #cucitura-scarpe, in cui Pechino è il principale fornitore. In sostanza, gli ex calzolai e sarti, oggi industriali, importano scarpe e abiti dalla Cina. Attaccano , rifiniscono e ci mettono l'etichetta a stelle e strisce. Il made in America, l'orgoglio yankee, i dollari federali per promuoverlo..? Ormai è mercato globalizzato, un pasticcio, un #imbroglio nel suo senso originario. Come da noi, Europa. Tessuti, #pelli, manodopera, chimica, assemblaggi di un tailleur o uno stivaletto made in Italy\Europe in realtà provengono per almeno il 60-80% da Cina, Bangladesh, Nord Africa, Brasile, Usa, Polonia, Croazia, Albania, Etiopia, Vietnam etc. Intrecci produttivi e commerciali fitti, visti quando ero v.presidente dell'associazione concia europea. L'origine unicamente nazionale è impossibile, un pasticcio cioè imbroglio. Gli #indiani  fanno pelli per nostre concerie, che le rivendono con l'inno di #Mameli?  Porte aperte, apertissime; anzi pretendiamo da Bruxelles le #preferenze generalizzate! Intanto,le burocrazie ministeriali, regionali, associative ci vivono, gratificandosi con stipendi, viaggi, feste, conferenze stampa in nome e a spese di un "fatto" in Italia #fasullo.
[Etimo. Imbroglio è parola italiana del 1300: intricato,complicazione, viluppo. Nel 1600 aggiunta di: truffa, frode, inganno. Esportata nell'inglese ]

Tariffs war and made in. A imbroglio. 
#Usa and China have levied tariffs amounting to less than 0,5% of the gross domestic product of either country. I.e.much ado about nothing(William Shakespeare). A threat to impose more would take effect until August at the earliest, may be after rejoining the #Trans-Pacific-Partnership with several Asian countries. US companies benefit from tax cuts and the #National-Association- of-Manufacturers forecasts:<we are going to get  3% growth this year>. In January Donald Trump imposed tariffs on solar modules and washing machines. In March he instituted 25% global tariffs on imported steel and 10% on aluminium. China retaliated with tariffs on US export, from food ,like fruits, nuts, pork, and wine,steel piping(Barron's, April 14,2018). American Apparel and Footwear Association was initially relieved that tariffs didn't target imports of clothing and shoes but later knew that knitting, embroidery and yarn-spinning machines, and sewing machines for footwear - of which China is the top supplier - were on the list of new tariffs. The modern industries of past shoemaker and tailors import shoes and dresses from China, finish and brand as 'made in America'. The same happens in Europe as I saw when I was a v.president of the European tanners associations. 60 to 80 percent of materials and labour by which a garment or a pair of shoes is made come from all over the world. But the label they put on is "Italy or another European country". Meanwhile bureaucrats of Governments and associations enjoy and live on a fake "made in". It's seems an <imbroglio >.

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