Demone neon

Sopra le sfilate è aleggiato il thriller ambientato nella moda,prodotto da francesi,americani,danesi, assenti gli italiani(The Neon Demon).Bagliori,flash e tenebre,entusiasmo scarso,futuro oscuro. A Milano coreografie,spettacoli,innovazione poca. I grandi nomi hanno ornato proposte già fatte. L'accusa è frequente nonchè facile. La subivo dai visitatori di Lineapelle.Avviene nei settori maturi, ora  aggravata dalla stagnazione. Si rinuncia all'investimento,stilistico o tecnologico, perchè i suoi ritorni sono deludenti. I clienti arrivano poco motivati,prudenti e meno fidelizzati.
 La dispendiosa comunicazione stellare permette  ai protagonisti consolidati di assorbire l'attenzione  generale e confinare gli altri,sgomitanti. Sotto la Madonnina blogger hanno segnalato  interesse per Lang,Margiela,Kawakubo,Galliano e poi Edward Buchanam,Arthur Arbessen;ma noia per Armani,Prada,Dolce&Gabbana. Il fermento delle giovani firme,se c'era,è stato tenuto sotto la superficie.Un esempio in Lucio Vanotti relegato all'ultimo giorno,quindi colpe addossate alla Camera della Moda. Per inciso,il suo declinare la sostenibilità di fronte alla concorrenza lascia comunque indifferenti i consumatori finali.
Creatività persa,eccesso di piume ,fiocchi e pietre sintetiche nelle scarpe(effetto pavone),tentativo di attrarre i millenials con cantanti,modelle,fashion influencers e con la ultrasettantenne sullo stage di Bottega Veneta ,un  balenìo di frusto.
Pure New York era risultata molle,dinamici i marchi piccoli a confronto di quelli affermati e incoraggiante il 'see now,buy now'. Gli acquisti on line marciano al 12%  nell'Europa della moda. L'informazione preventiva sulla  rete per la successiva scelta di shopping ormai coinvolge il 40-60 % delle consumatrici. Tutte le proiezioni vanno lì,le "settimane" appaiono condannate e con loro gli sprechi.
Vogliamo capire come va veramente? Ce lo dicono i corsi internazionali delle materie prime destinate ad abbigliamento ed accessori. Sono deboli,generalmente flettenti,sia quelli agricoli(origini vegetale e animale con futures delle carni al -2\3%) sia quelli di sintesi(plastica). Stessa situazione per gli ordinativi, lungo l'intera catena produttiva  e commerciale.La luce del neon è fredda,appunto.


That thriller set in the fashion community(The Neon Demon) has floated on the last fashion shows. Too many performances and spectacular events,not much creativity. Nobody has really invested in style and in tech. The same I was used to hear from Lineapelle' visitors but frankly speaking it happens in mature activities. Now is worse because of stagnation. Customers are cautious. The  big players dominate and relegate the new entries,as Camera della Moda seems to have done. By the way its sustainability assertions touch competitors but not the consumers. Several bloggers got bored at the parades of Armani,Prada,Dolce&Gabbana. The lost creativity has been replaced either by feathers,bows,rhinestones in the shoes or by singers,models,fashion influencers to flatter the millenials. 'See now, buy now' and online trade anticipate a decline of fashion weeks. To understand the trends of their markets we can watch the raw materials indexes:weakness both in agricultural origins (where the meat' futures sign -2\3%) and in plastic.The same situation is seen in the orders everywhere.                                                                                 Next: October,4

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