Ritorni falsi e non

Reshoring,Italia in prima linea! Sparava simil titolo un quotidiano economico e gli altri assecondavano. Ho giusto chiesto ,in un incontro per giornalisti,quanto potrebbero valere tali reclamizzati ritorni sul totale industria nazionale.Da anni se ne parla e qualcuno  ne porta vanto.
Forse il 10/15% ,hanno risposto i relatori di Boston Consulting Group. Tutto qui? Diamo per scontato
che,soprattutto nell' alimentare e nella moda,si debbano ingigantire e spingere le presunte origini italiane per vendere meglio.Risulta comunque uno share povero e poco significativo. Ecco la solita mezza bugia 'made in Italy100%'.
Un ritorno sincero invece lo leggo su BOF(Business of Fashion).I cinesi sembrano stanchi del nostro lusso,delle nostre recite sull'artigianalità e sulla tradizione.Il magazine,6 luglio,addita un rinascimento
in Cina,basato su materie prime locali.Cita il boom della stilista Kathrin Von Rechenberg e dell'etichetta Shang Xia legata ad Hermès,costruito sullo stile Mongolia in cashmere e bamboo. Richiama LVMH,che si è spostato nei cosmetici sui derivati di foglie di tea, e Erdos,con la sua lana di  yak tibetano e di tea silk. Secondo gli intervistati, molti loro connazionali lamentano la decadente qualità dei brand internazionali e il loro modello omologante.Il cambiamento culturale a favore
dell'eco veg sembra dilagare.
Proseguo la navigazione e trovo la prova che COP 21 di Parigi(30 XI -1 XII 2015)è stato un gioco ,
ad uso politico per elettori e commerciale per consumatori.Tutti d'accordo nel limitare a 2°C l'aumento della temperatura media terrestre,squilli di tromba nelle tv, griffe del fashion quali megafoni interessati. Qui il ritorno è stato deludente,poichè sulle 55 nazioni partecipanti al summit solo 19(sic) hanno firmato l'impegno.Per lo meno è prevalso il buon senso...e la cattiva fede.
Finisco con i giovanotti che a S.Benedetto del Tronto(ci andavo da A.U.C. ad Ascoli Piceno) hanno preteso con le spicce e inutilmente che due asiatici,ambulanti di rose,recitassero il Vangelo. Gesù, nel Vangelo di Marco:<Guardatevi dagli scribi che vivono nel lusso>.Se qui torna la lotta religiosa,le crociate contro il lusso diventeranno frequenti, come Ciccio ha predicato. E ai brand,dopo la sostenibilità,resterà il cerino acceso del pauperismo.

They say Italy is in the front line of Countries which are turning from offshore to reshoring. They
pretend it but the share of industrial production back at home is just 10/15%.Food and fashion, among others,try to make markets confident of their genuine 'made in Italy' by cheating also.
Who really come back  are the Chinese stylists who utilize their old supplies and raw  materials,
like cashmere,bamboo,tea leaves,yak' wool.The consumers are there claiming the worsening quality of Western brands.Not only.The eco veg culture is really spreading.
My surfing finds a return of good sense.55 Countries had approved  last year at COP 21 in Paris the target of maximum 2 degrees centigrades in the yearly increase of temperature. But only 19 have signed it!It means the majority of States didn't believe in what they were debating.
Finally, in a arrogant action few youngsters in Marche region asked two foreigner peddlars to recite the Gospel and slaped them because they didn't know.If the religion' wars return ,consumers could be compelled to respect the rules of their faith. Jesus proclaimed<Beware of scribes who live in luxury>.The next goal for  griffes would be, after sustainability,the poverty?



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